Quando i bambini piangono frequentemente, viene subito in mente un'espressione che molti conoscono come "coliche dei primi tre mesi". Poichè non si tratta di un disturbo facilmente isolabile o diagnosticabile, non è sempre facile trovare il giusto rimedio. Cosa sono effettivamente le "coliche dei primi tre mesi"? Che origine hanno e, cosa più importante, come si può alleviare il mal di pancia del bambino
Cosa sono le coliche dei primi tre mesi?
Nei primi tre mesi di vita, circa l'80% dei neonati soffre spesso di flatulenza che, più o meno nel 10-15% dei casi, può portare anche a dolori alla pancia estremamente forti, simili a crampi. Se si escludono altre malattie, si parla di colica dei primi tre mesi.
Come si riconoscono le coliche dei primi tre mesi?
- Dalla durata e dalla frequenza dei periodi di pianto inconsolabile: più di 3 ore al giorno, più di 3 volte a settimana per più di 3 settimane (questa è la definizione di "bambino dal pianto inconsolabile" secondo Morris Wessel)
- Non c'è alcun modo di confortare il bambino
- L'orario tipico è il tardo pomeriggio, spesso anche dopo i pasti
- I sintomi concomitanti durante il periodo del pianto inconsolabile possono essere pallore, sudorazione, tensione nelle gambe, flatulenza o miglioramento dopo l'emissione di aria
Le coliche o il pianto maggiormente intenso di solito iniziano nelle prime settimane di vita e diminuiscono con l'aumentare dell'età.
Cause delle coliche dei primi tre mesi o degli attacchi di pianto inconsolabile
- allergia al latte vaccino
- intolleranza al lattosio
- reflusso
- infezioni
- lesioni
In questi casi, è assolutamente necessario individuare altri possibili trattamenti insieme al proprio medico.
Aiuto in caso di coliche dei primi tre mesi o per i bambini dal pianto inconsolabile
Molti genitori si disperano vedendo il loro bambino così agitato; non solo può essere straziante, ma li mette anche a dura prova. Potresti provare i seguenti rimedi:
- Ambiente rilassato (ad es. luci soffuse) in modo che il tuo bambino possa calmarsi più facilmente
- Una giornata ben organizzata con orari fissi per dormire e mangiare
- Trasportare a lungo il bambino tenendolo a contatto con il corpo (la soluzione ottimale è una fascia porta bebè o un marsupio ergonomico)
- Creare un rituale della nanna
- Cantare in modo rilassante o fare un massaggio al bambino: questo può essere effettuato tutti i giorni dalla 4ª settimana. Dopo aver messo un po' d'olio sulle mani, si "accarezza" il bambino, ad esempio descrivendo movimenti circolari intorno all'ombelico o allontanando il pollice dall'ombelico. L'ideale è 1 ora prima o 1 ora dopo il pasto oppure dopo il bagnetto. Potresti farti mostrare la gestualità corretta, ad esempio da un'ostetrica.
- Resta ad ogni costo con il bambino quando piange.
- Se dopo un po' ti accorgi di non farcela più, chiedi aiuto e un consiglio professionale al tuo medico.
- • Se non allatti al seno, esistono speciali biberon anticolica, che impediscono l'ingestione di troppa aria. Quasi l'80% delle mamme coinvolte in uno studio condotto sui biberon anticolica MAM, ha confermato un miglioramento o una riduzione del pianto e dei crampi addominali.
Se nella tua zona è presente un consultorio per bambini dal pianto inconsolabile, è il luogo perfetto dove rivolgersi. Lì troverai personale esperto nella gestione dei "bambini dal pianto inconsolabile", che è anche in grado di offrire ai genitori stressati aiuto e supporto professionale.
Anche i pediatri possono darti dei consigli in questa difficile situazione!
È importante innanzitutto non scuotere mai il bambino, poiché collo, nuca e cervello di un neonato sono molto sensibili e nel peggiore dei casi ciò può portare ad un'emorragia cerebrale.
Il pianto inconsolabile non è motivo di rimprovero o un segno di fallimento da parte dei genitori: il tuo bambino è semplicemente molto sensibile e ha bisogno di tempo per abituarsi alle circostanze, ai cambiamenti che avvengono nel suo corpo e all'ambiente esterno, così diverso da quello sicuro, buio e tranquillo in cui si trovava prima. Concedigli del tempo e sopporta questa fase con pazienza: al massimo dopo qualche settimana, sarai ricompensata con un sorriso felice e affettuoso!
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Fonti:
Pädiatrie und Pädologie. Österreichische Zeitschrift für Kinder- und Jugendheilkunde: Gastroösophagealer Reflux und Säuglingskolik in der pädiatrischen Praxis. Dicembre 2014 N. 06 pag. 38-40
Gastroösophagealer Reflux und Säuglings in der pädiatrischen Praxis, ÖGKJ Pädiatrietage 2014, Pädiatrie & Pädologie 6/2014
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6091773/
REDUCTION OF ABDOMINAL COLIC IN INFANTS BY USING BOTTOM VENTILATED BOTTLES, B. Lehner, A. Woppmann, R. Kerbl
R. Kerbl, Säuglingskoliken („Colicky infants"), Gaissacher Ärzte-Journal, 19/2014, 14-17, 2014